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sabato 18 Maggio 2024

Il diritto alla riparazione per smartphone ed elettrodomestici

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I dispositivi tecnologici malfunzionanti e i loro proprietari hanno diritto alla riparazione, per evitare sprechi di denaro e materie prime.

Telefoni che si scaricano rapidamente, tablet dal vetro rotto, elettrodomestici che fanno le bizze… quando un dispositivo tecnologico non funziona come dovrebbe è meglio ripararlo o sostituirlo con uno nuovo? Nell’era della transizione ecologica non ci sono dubbi: bisogna riparare per evitare la produzione di rifiuti RAEE difficili da smaltire e il consumo di materie prime critiche. Peccato che questa categoria di prodotti sia anche difficile da riparare. Ecco perché l’Europa si è attivata tutelando finalmente il diritto alla riparazione.

Le difficoltà di riparazione

In alcuni casi potrebbe essere impossibile aprire un prodotto senza distruggerlo, come accade con gli auricolari wireless. In altri potrebbero non esserci opzioni di terze parti per la sostituzione delle parti danneggiate. Oppure potrebbe essere negata ai proprietari la possibilità di installare software personalizzati per prolungare la durata una volta che l’azienda avrà terminato il supporto. Persino gli elettrodomestici, che sono sempre stati riparabili, oggi utilizzano chip di computer, diventando potenzialmente sempre più difficili da riparare in futuro.

Intenzionalmente o meno, i produttori utilizzano escamotage che rendono difficile la riparazione, come l’utilizzo di viti e parti proprietarie, il rifiuto di pubblicare la documentazione di riparazione o l’incollaggio delle parti. E una manciata di creatori di tutorial YouTube dedicati possono realizzare solo una quantità limitata di documentazione sufficiente a coprire il mare di prodotti che esistono oggi.

Cos’è il diritto alla riparazione?

I prodotti diventano sempre più difficili da riparare a mano a mano che aumenta la loro complessità. Ecco perché una crescente richiesta per il diritto alla riparazione ha spinto per una legislazione che richieda l’accesso per tutti agli strumenti per affrontarla. Tutto ciò che si possiede dovrebbe infatti poter essere riparato direttamente a casa, per chi vuole cimentarsi, oppure dovrebbe essere facilmente riparabile da un tecnico, compresi i moderni e sempre più articolati dispositivi tecnologici.

Legalmente, gli acquirenti sono per lo più già autorizzati a riparare qualunque cosa acquistino, ma in pratica alle persone spesso vengono negate le informazioni necessarie per farlo. È qui che entra in gioco il diritto alla riparazione, con gli obiettivi di:

  • rendere disponibili le informazioni per la riparazione in manuali cartacei o online, schemi facilitatori e indicazione di un supporto da contattare
  • rendere disponibili parti e strumenti, compresi gli strumenti diagnostici
  • consentire lo sblocco, l’adattamento o la modifica di un dispositivo in modo che il proprietario possa installare software personalizzato
  • prevedere la riparabilità nella progettazione

La normativa europea

La Commissione europea ha sviluppato a marzo 2023 una nuova proposta su norme comuni che promuovono la riparazione dei beni, che comporterà risparmi per i consumatori e sosterrà gli obiettivi del Green Deal europeo riducendo, tra le altre cose, gli sprechi. A novembre è arrivato il via libera del Parlamento.

Negli ultimi decenni la sostituzione è stata spesso prioritaria rispetto alla riparazione ogni volta che i prodotti diventano difettosi. Non sono infatti stati forniti incentivi sufficienti ai consumatori per riparare i loro beni allo scadere della garanzia legale. La proposta renderà invece più semplice ed economicamente vantaggioso per i consumatori riparare anziché sostituire i beni. Inoltre, una maggiore domanda si tradurrà in una spinta per il settore delle riparazioni, incentivando produttori e venditori a sviluppare modelli di business più sostenibili.

Cosa dice la proposta?

La proposta europea garantirà perciò che un numero maggiore di prodotti venga riparato nell’ambito della garanzia legale. Ma anche che i consumatori dispongano di opzioni più semplici ed economiche per riparare prodotti tecnicamente riparabili quando la garanzia legale è scaduta o quando il bene non è più funzionante a causa dell’usura. Nell’ambito della garanzia legale – fino a 10 anni dalla data di acquisto a seconda del prodotto – i venditori saranno tenuti a offrire la riparazione tranne quando questa sia più costosa della sostituzione. Oltre alla garanzia legale, i consumatori avranno a disposizione una nuova serie di diritti e strumenti per rendere la riparazione un’opzione facile e accessibile:

  • la formalizzazione del diritto dei consumatori di richiedere la riparazione ai produttori per prodotti tecnicamente riparabili ai sensi della normativa UE. Ciò garantirà che i consumatori abbiano sempre qualcuno a cui rivolgersi quando scelgono di riparare i propri prodotti.
  • L’obbligo dei produttori di informare i consumatori sui prodotti che sono tenuti a riparare autonomamente.
  • Una piattaforma di riparazione online per mettere in contatto i consumatori con riparatori e venditori di beni ricondizionati nella loro zona. La piattaforma consentirà ricerche in base alla posizione e agli standard di qualità, aiutando i consumatori a trovare offerte interessanti e aumentando la visibilità per i riparatori.
  • Un modulo di informazioni sulla riparazione che i consumatori potranno richiedere a qualsiasi riparatore, con trasparenza sulle condizioni e sui prezzi di riparazione.

Verrà infine sviluppato uno standard di qualità europeo per i servizi di riparazione per aiutare i consumatori a identificare i riparatori che si impegnano a garantire una qualità superiore. Lo standard sarà aperto ai riparatori europei disposti a impegnarsi a rispettare standard minimi di qualità, ad esempio basati sulla durata o sulla disponibilità dei prodotti.

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