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sabato 18 Maggio 2024

Diagnosi energetica: cos’è e che vantaggi comporta

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Determinare il grado di efficienza energetica di casa è possibile grazie alla diagnosi energetica, indispensabile per ottimizzare i consumi.

Sebbene la diagnosi energetica sia disponibile per tutti e indispensabile per ottimizzare i consumi, poche persone scelgono di ottenerne una, inconsapevoli della sua esistenza o di quanto possa essere utile. Ecco tutte le risposte che cercate sull’argomento.

Cos’è una diagnosi energetica?

Una diagnosi energetica (o audit energetico) viene eseguita in un edificio residenziale o commerciale, ma anche in un impianto industriale, per determinarne il grado di efficienza energetica, dove “efficienza energetica” significa utilizzare meno energia possibile per sostenere più attività possibili. Secondo lo standard ISO 50002:2014, una diagnosi è perciò una valutazione obiettiva e indipendente rispetto alle prestazioni energetiche dell’edificio o dell’impianto in oggetto e rispetto al fatto che soddisfino o meno i criteri prefissati. A partire dal report che ne risulta, è possibile ottenere informazioni importanti sul consumo di energia e sugli aspetti che ne limitano l’ottimizzazione, identificando e correggendo eventuali problemi di utilizzo.

Esistono in realtà due tipi di audit energetico, uno preliminare e uno dettagliato. Il primo è semplicemente un esercizio di raccolta dati che offre appunto un’analisi preliminare. L’auditor condurrà questo tipo di audit attraverso una “semplice” indagine walk-through, utilizzando dati già disponibili e strumenti diagnostici limitati. Il secondo comprende verifiche e analisi approfondite, per individuare con certezza le criticità e dare consigli puntuali. Ne risulterà dunque una relazione tecnica dettagliata, frutto dell’utilizzo di strumentazione sofisticata.

Perché è importante eseguire un audit energetico? Per diversi motivi:

  • identificare le opportunità di risparmio energetico
  • ridurre la produzione di carbonio
  • identificare problemi di sicurezza con impianti elettrici, cablaggi e ventilazione, rendendo così la casa o l’azienda più sicura
  • aumentare il valore dell’immobile

Come avviene una diagnosi energetica?

A seconda delle esigenze si potrà perciò propendere per l’una o l’altra tipologia di diagnosi energetica, fermo restando che quella dettagliata è l’unica che può fornire tutti gli elementi utili a migliorare consapevolmente l’efficienza energetica di un edificio. Si compone in genere di tre fasi:

  • valutazione. La prima fase consiste in una visita all’interno e all’esterno di casa durante la quale l’esperto analizza elementi specifici che aumentano oppure ostacolano l’efficienza energetica complessiva della casa o dell’azienda. Determinerà così i consumi energetici e da cosa essi dipendano, comprese le aree più problematiche e meno efficienti. Il revisore analizzerà in particolare i sistemi di riscaldamento e raffreddamento (o il sistema HVAC), i livelli di isolamento, dal seminterrato alla soffitta, l’illuminazione, l’elettronica, misurerà e conteggerà porte e finestre, analizzerà le bollette passate e le abitudini degli utenti.
  • Test. La seconda parte di un audit energetico prevede un test di tenuta all’aria (“blower door test”) durante il quale il revisore controllerà la presenza di perdite d’aria nell’edificio. Come? Sigillando la porta d’ingresso e collocando un ventilatore all’interno, che spingerà l’aria interna all’esterno dell’edificio costringendo l’aria esterna a entrare attraverso eventuali fessure o fori. Spesso queste perdite d’aria sono facilmente percepibili con la mano, ma in genere si utilizzano piume o incenso per determinare con precisione dove si trovano. Segue una scansione termografica, che mira a individuare le aree critiche, spesso concentrate proprio intorno alle aperture. Infine, si utilizzano varie attrezzature per misurare il consumo di energia, tra telecamere a infrarossi, termometri di superficie e misuratori di efficienza.
  • Raccomandazioni. Una volta che l’edificio è stato valutato e testato, non resta che redigere un elenco completo di raccomandazioni. Il revisore fornirà un rapporto che delinea il consumo di energia, una classificazione energetica finale e suggerimenti relativi ai miglioramenti da apportare per aumentare l’efficienza energetica e diminuire i costi in bolletta.

Chi esegue un audit energetico?

Che la diagnosi energetica sia domestica, aziendale o industriale, dovrà essere un professionista certificato a condurla. A oggi esistono tre figure professionali abilitate a eseguirla:

  • EGE (Esperti in Gestione dell’Energia), introdotto in Italia dallo standard UNI-CEI 11339
  • auditor energetici, normati dalla UNI CEI EN 16247-5
  • ESCo (Energy Service Company), normate dalla UNI CEI 11352

Si tratta di professionalità sempre più richieste nel settore energetico perché indispensabili per renderlo più sostenibile sia dal punto di vista economico che da quello ambientale. Il loro obiettivo è essenzialmente di fornire a chi richiede un audit energetico tutte le informazioni e i numeri utili a gestire nel modo migliore possibile l’energia.

Data la somma di competenze che gli vengono richieste, l’auditor o l’EGE devono essere professionisti certificati da organismi accreditati da Accredia, cioè l’Ente Unico nazionale di accreditamento designato dal governo italiano ad attestare la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi e dei laboratori. È in previsione una revisione della norma UNI-CEI 11339, che ha tra gli altri obiettivi quello di chiarire il dualismo tra EGE e auditor energetico.

Chi non volesse pagare per i servizi di un revisore energetico professionista, può certamente condurre un audit energetico fai-da-te, utilizzando una lista di controllo delle aree e annotando le anomalie. Naturalmente non sarà affidabile o credibile tanto quanto quello di un professionista, ma può essere un punto di partenza per capire dove risiedono i problemi.

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