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sabato 18 Maggio 2024

Renovation Wave: cos’è e che obiettivi ha

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Renovation Wave, letteralmente “ondata di ristrutturazioni”, è la nuova strategia europea, approvata il 14 ottobre 2020, che ha come obiettivo quello di promuovere l’efficientamento energetico e il rinnovamento degli edifici, trasformandoli in green building a basso impatto ambientale.

Vogliamo che in Europa tutti possano illuminare la propria casa, riscaldarla o raffrescarla senza rovinarsi né rovinare il pianeta”. Sono le parole del Vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, che ha presentato il piano sottolineando che si tratta di una strategia collegata al Green New Deal europeo promosso da Bruxelles, di cui sposa a pieno gli obiettivi: ridurre le emissioni per far crescere l’economia e la competitività del Blocco.

Se è vero che gli edifici europei sono unici per stile e cultura, di contro hanno alle spalle una serie di problemi che pesano. Per la maggior parte si tratta di edifici vecchi e inefficienti, al punto di essere responsabili del 40% del consumo energetico totale nei Ventisette paesi dell’Unione Europea e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra derivanti dall’energia.

Riqualificazione e decarbonizzazione, quindi, viaggiano di pari passo.

Ma c’è di più: considerando che quasi 34 milioni di europei fanno fatica a riscaldare in maniera adeguata le loro abitazioni, andare in una direzione di efficientamento energetico significherebbe anche contrastare la povertà energetica.

 

Renovation Wave: gli obiettivi

La Renovation Wave mira appunto a raddoppiare il tasso di retrofit che ad oggi è ancora fisso all’1%. Le stime di Bruxelles promettono, entro la fine del decennio, la ristrutturazione di 35 milioni di edifici.

La piacevole conseguenza di questo piano, oltre al diretto vantaggio ecologico, è anche l’aumento dei posti di lavoro locali e degli investimenti.

Un recente rapporto sulla ripresa sostenibile della IEA ha rilevato che la ristrutturazione edilizia offre la più grande leva occupazionale: 12-18 posti di lavoro locali per ogni milione di investimenti. La Commissione europea ritiene che via sia un potenziale per ben 160.000 nuovi posti di lavoro nel settore delle costruzioni UE entro il 2030. “L’ondata di ristrutturazioni migliorerà i luoghi in cui lavoriamo, viviamo e studiamo – ha aggiunto Timmermans – riducendo nel contempo il nostro impatto sull’ambiente e creando posti di lavoro per migliaia di europei”.

 

I 3 settori della Renovation Wave

Nel dettaglio, la strategia Renovation Wave darà priorità a tre settori:

  • decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento;
  • lotta alla povertà e all’inefficienza energetiche;
  • ristrutturazione dell’edilizia pubblica (scuole, ospedali e uffici).

E lo farà attraverso una serie di misure che rendano le operazioni di riqualificazione energetica più semplici e veloci. “La ripresa verde comincia da casa”, spiega la Commissaria per l’Energia, Kadri Simson. “Con questa iniziativa affronteremo i numerosi ostacoli che oggi rendono la ristrutturazione complessa, costosa e lenta, frenando molti interventi necessari”.

Inoltre, l’UE propone di migliorare l’approccio lungo tutto il ciclo di vita dell’edificio, dalla concezione del progetto al suo finanziamento al completamento dei lavori fino alla successiva manutenzione fornendo una serie di standard, riferimenti, strumenti di finanziamento e dispositivi di assistenza tecnica.

 

Come verrà finanziata l’ondata di ristrutturazione

Affinché si possa realizzare una vera e propria rivoluzione edilizia si stima che saranno necessari circa 275 miliardi di Euro. La Renovation Wave verrà, dunque, finanziata tramite strumenti di varia natura quali: lo strumento per la ripresa e la resilienza, InvestEU, Horizon Europe, REACT-EU, ELENA e il programma LIFE.

 

Le linee strategiche e gli standard minimi obbligatori

Ecco in sintesi le azioni principali della strategia europea Renovation Wave.

  1. Rafforzare norme e riferimenti per misurare le energetiche degli edifici nel settore pubblico e privato, anche introducendo standard minimi obbligatori e maggiori incentivi alla ristrutturazione.
  2. Garantire l’accesso a finanziamenti mirati attraverso iniziative specifiche come quelle denominate “Renovate” e “Power Up” inserite nel quadro del Next Generation EU e recepite nei vari Piani nazionali di ripresa e resilienza.
  3. Migliorare competenze e capacità nel fornire assistenza tecnica, formazione e riferimenti all’attuazione dei progetti.
  4. Allargare il mercato dei prodotti e dei servizi per l’edilizia sostenibile, anche integrando materiali riusati e riciclati puntando su una maggiore circolarità.
  5. Creare un “Bauhaus” europeo, ossia un progetto interdisciplinare gestito da un comitato internazionale di esperti che porterà, entro il 2022, alla costituzione di una rete di cinque iniziative Bauhaus in diversi paesi dell’UE.
  6. Sviluppare soluzioni di prossimità per la green e digital transition in modo che le comunità locali integrino energie rinnovabili e tecnologie digitale costituendo dei distretti a energia zero che saranno alla base delle città sostenibili del futuro. In questo contesto, i consumatori diventano prosumer che vendono energia alla rete.

 


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