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sabato 18 Maggio 2024

Manutenzione e smaltimento della stufa a pellet

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Pratica ed ecologica, la stufa a pellet ha bisogno di una periodica manutenzione e il suo smaltimento non deve essere sottovalutato.

La stufa a pellet costituisce ormai da anni un metodo di riscaldamento comodo e più ecologico delle caldaie tradizionali alimentate a combustibili fossili. La durata è uno dei vantaggi che offre, ma per massimizzarla è necessario manutenerla periodicamente. E una volta giunta al fine vita come si smaltisce?

Quanto dura la stufa a pellet?

Gran parte dell’aspettativa di vita di una stufa a pellet dipende dalla frequenza di utilizzo e dalla frequenza e dalla correttezza con cui si esegue la manutenzione, particolarmente importante per questo metodo di riscaldamento. La durata media è superiore ai 10 anni, ma con una buona manutenzione e un utilizzo misurato può arrivare ai 15 o ai 20 anni. Una stufa a pellet utilizzata come unico metodo di riscaldamento in una casa vissuta per tutto l’inverno durerà quindi meno di una collocata in una casa di vacanza o in una stanza poco utilizzata o accesa soltanto come metodo di riscaldamento di supporto

Come funziona?

Per comprendere le necessità di manutenzione della stufa è importante conoscerne il funzionamento. Una stufa a pellet brucia particelle compresse di legno o altri materiali organici come gusci di noci, chicchi di mais o piccoli trucioli. Una volta terminato il combustibile, viene ricaricata manualmente o automaticamente, grazie a una tramoggia elettrica. La velocità con cui il pellet brucia dipende dalla temperatura impostata e dall’efficienza della stufa, oltre che dal tempo di utilizzo. I componenti elettrici che alimentano la stufa, come il ventilatore, la coclea e l’unità di controllo, consentono alle stufe a pellet di fornire una combustione molto pulita e una soluzione di riscaldamento efficiente, purché, come si è detto, siano pulite e mantenute correttamente.

Di che manutenzione necessita?

Un motivo fondamentale per praticare una manutenzione regolare della stufa a pellet è preservarne l’efficienza. Una manutenzione rimandata può infatti comportare una minore efficienza di combustione e l’impossibilità di raggiungere la potenza termica desiderata. Ma una stufa a pellet senza manutenzione può anche rappresentare un pericolo per la sicurezza. Un eccessivo accumulo di fuliggine può infatti causare un incendio nel camino o provocare macchie sulle pareti esterne e sui camini.

La stufa va perciò innanzitutto pulita regolarmente. I principali segnali che indicano che è arrivato il momento di farlo possono includere il mancato mantenimento della temperatura impostata o la presenza di una fiamma debole o gialla. Per risolvere il problema è sufficiente raschiare il braciere e pulire la cenere dalla camera di combustione e dal cassetto che la raccoglie.

Questo lavoro andrebbe previsto più o meno ogni tonnellata di pellet bruciata o ogni settimana e, in ogni caso, quando si riscontrano anomalie dovute alla presenza di una quantità eccessiva di cenere. La frequenza della pulizia può dipendere però ampiamente anche dalla qualità del pellet: più alta è la qualità, meno cenere viene prodotta. Quando si svuota la cenere è importante assicurarsi che la sua temperatura sia ridotta in modo che sia più facile e sicura da maneggiare.

Contestualmente, è importante pulire il sistema di ventilazione e il vetro della stufa. Anche in questo caso, per farlo bisogna assicurarsi che la stufa sia raffreddata. Per il vetro conviene utilizzare un panno morbido e non sintetico, pulendo l’interno e l’esterno con una miscela di aceto e acqua o una soluzione detergente non abrasiva. Per il sistema di ventilazione si può utilizzare un pennello, che non danneggerà le pale della ventola.

Alla fine della stagione di riscaldamento, è importante rimuovere i pellet inutilizzati dalla tramoggia della stufa e dal sistema di alimentazione per ridurre il rischio di ruggine. Per pulire la canna fumaria si può invece utilizzare una spazzola.

Come si smaltisce la stufa a pellet?

Secondo l’articolo 3 del Dlgs 151/2005 le stufe a pellet sono dei RAEE (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) e non possono perciò essere smaltite nei rifiuti indifferenziati né abbandonate accanto ai bidoni della spazzatura in strada. Si tratta infatti di rifiuti potenzialmente pericolosi per l’ambiente e le persone e chi li trattasse nel modo sbagliato può incorrere in pesanti sanzioni, fino all’arresto.

E dove si lasciano allora le vecchie stufe? Una prima opzione per liberarsene è consegnarla gratuitamente al negozio in cui si acquista una nuova stufa. Sarà quindi il venditore a smaltirla e a recuperare le parti ancora utilizzabili. La seconda opzione è buttarla in discarica, chiedendo se necessario il ritiro al domicilio.

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