I veicoli elettrici pubblici e aziendali possono diventare accumulatori di energia e stoccare l’elettricità da fotovoltaico.
Trasporti e settore energetico si contendono il triste primato della quantità di emissioni prodotte annualmente. La loro decarbonizzazione rappresenta perciò un’assoluta priorità e i due settori possono in questa sfida supportarsi a vicenda. I principali problemi del fotovoltaico potrebbero infatti essere la soluzione di quelli delle flotte elettriche e viceversa. In particolare, i bus e i van elettrici potrebbero diventare sistemi di accumulo su ruote per riequilibrare gli squilibri di potenza della rete elettrica fotovoltaica.
I limiti del fotovoltaico in Italia
L’Italia possiede tutte le caratteristiche ideali per trarre vantaggi dall’utilizzo del fotovoltaico, a partire dal gran numero di giorni di sole a disposizione. Le potenzialità non sono tuttavia sfruttate perché le installazioni totali di impianti la portano al sesto posto in Europa. Tra le principali sfide del settore com’è noto c’è da una parte la capacità di sostenere i picchi di produzione e dall’altra parte l’intermittenza nella disponibilità della risorsa. La produzione incostante garantita dal fotovoltaico fa perciò sì che grandi quantità di energia vengano prodotte nelle ore centrali della giornata e non vengano utilizzate, perché superiori alle necessità, né assorbite dalla rete. Ciò significa che gli impianti sono ampiamento inutilizzati.
I bus elettrici aiutano la decarbonizzazione dell’energia
L’UE è impegnata nella riduzione delle emissioni di gas serra dell’80-95%, rispetto al 1990, entro il 2050. I corrispondenti studi sui fattori di influenza mostrano che l’industria energetica. I trasporti e l’energia sono i principali fattori che contribuiscono alle emissioni di CO2. Com’è noto, la riduzione delle emissioni di gas serra nei sistemi energetici dipende dall’introduzione nel parco energetico di fonti rinnovabili e dall’elettrificazione del settore. Nei trasporti, invece, è fondamentale introdurre, nel parco veicoli pubblici e privati, i veicoli elettrici. L’elettrificazione dei trasporti potrebbe tornare utile al settore energetico proprio per risolvere le suddette sfide operative causate delle risorse intermittenti e dalla gestione dei picchi di produzione.
Per far fronte alle nuove sfide, i veicoli elettrici sono quindi comunemente riconosciuti come una soluzione anche per le reti elettriche intelligenti, oltre ai vantaggi ambientali che garantiscono nel settore stesso dei trasporti. Possono infatti essere utilizzati per bilanciare le fluttuazioni di potenza causate dall’elevata penetrazione di fonti energetiche rinnovabili intermittenti. Tuttavia, un’integrazione su larga scala dei veicoli elettrici significa anche nuovi carichi per i servizi elettrici. Allo stato attuale potrebbero verificarsi congestioni indesiderate e problemi di tensione nella rete di distribuzione durante il processo di ricarica. Di conseguenza, sono necessarie soluzioni di ricarica intelligenti per rendere i veicoli elettrici una reale risorsa per la smart net piuttosto che un carico tradizionale.
Bus e veicoli elettrici diventano accumulatori
In questo modo i problemi del fotovoltaico potrebbero essere la soluzione di quelli delle flotte elettriche e viceversa. A maggior ragione nel caso di bus e veicoli dedicati al delivery e al trasporto pubblico, che hanno potenze di ricarica superiori a quelle tipiche delle automobili private e richiedono la minimizzazione del tempo di ricarica. Soprattutto queste tipologie di veicoli possono perciò rappresentare uno strumento utile allo stoccaggio dell’energia prodotta.
L’utilizzo dei singoli veicoli commerciali e dei trasporti pubblici viene infatti pianificato con anticipo e di conseguenza anche le loro ricariche. Per questo motivo sarebbe intelligente pianificare la ricarica dei bus elettrici proprio nelle ore centrali della giornata, durante i picchi di produzione. Questa scelta sarebbe vantaggiosa per le aziende di trasporti, non soltanto dal punto di vista economico. Le ore centrali della giornata sono infatti quelle che prevedono un carico minore di corse. Quindi vedono un numero maggiore di mezzi fermi in deposito. I picchi di utilizzo sono al contrario le prime e le ultime ore della giornata. Anche per quanto riguarda le consegne, le persone preferiscono che quelle domestiche avvengano nelle prime o nelle ultime ore della giornata, quando i pannelli fotovoltaici producono meno.
Ciò significa che bus e mezzi pubblici elettrici possono diventare dei sistemi di accumulo su ruote. Per la precisione possono supportare un carico di 200-400 kWh, ovvero la capacità media delle batterie impiegate su questo genere di veicoli. Considerando una flotta di 100 veicoli, pianificare la ricarica nelle ore centrali della giornata significa accumulare un numero equivalente di MWh, che corrisponde all’assorbimento della potenza di pannelli solari estesi su 13.500 m2. Lo stesso vale per i mezzi per il delivery, che supportano però batterie da 60-100 kWh con potenze di ricarica fino a 150 kW.
La sinergia possibile tra energia e trasporti per concorrere all’elettrificazione rinnovabile di entrambi i settori è la dimostrazione del fatto che la decarbonizzazione del nostro modello di sviluppo può avvenire soltanto in presenza di una collaborazione di tutti gli attori coinvolti.