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martedì 5 Novembre 2024

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Tecnologia etica e benessere sociale nelle smart cities

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3 case studies coordinati dalla Global Smart Cities Alliance del G20 dimostrano che coniugare etica e tecnologia è possibile.

Quando si aprono infinite e rapide prospettive di crescita per la tecnologia, c’è il rischio che l’etica del suo sviluppo e utilizzo passi in secondo piano a favore della ricerca della massima efficienza e innovazione. Queste ultime dovrebbero infatti essere orientate al miglioramento della vita delle persone, in ottica inclusiva e accessibile ed è perciò importante che il benessere sociale rimanga sempre il faro guida nelle smart cities.

Garantirlo è la missione della G20 Global Smart Cities Alliance, che unisce i governi locali e nazionali, i partner del settore privato e i residenti delle città attorno a una serie condivisa di principi per l’uso responsabile ed etico delle tecnologie delle città intelligenti.

Coniugare etica e tecnologia è possibile

Man mano che il mondo si urbanizza, lo sviluppo sostenibile e la crescita economica dipendono sempre più da una gestione efficace della crescita urbana. Con la giusta tecnologia e il know-how per governarla le città possono risolvere i problemi legati all’energia, ai trasporti, all’assistenza sanitaria, all’istruzione e alla risposta ai disastri naturali, rendendo al contempo le loro comunità più inclusive, resilienti e sostenibili. Ma il progresso dipende dall’adozione da parte delle città del giusto insieme di politiche per garantire che la tecnologia venga utilizzata in modo responsabile.

Molte città intelligenti non dispongono ancora della governance e delle politiche di base necessarie per farlo. Basti pensare che nonostante l’80% delle città riconosca l’obbligo di tutelare la privacy e garantire la protezione dei dati, solo il 25% ha indagato realmente gli impatti delle nuove tecnologie sul tema. La Global Smart Cities Alliance del G20 ha perciò aiutato le città a superare queste sfide pubblicando best practice e case studies in aree ad alta priorità.

Nel report, redatto dal World Economic Forum (WEF) e da Deloitte, vengono delineati 3 programmi pilota di governance e politiche per l’adozione responsabile ed etica della tecnologia a Città del Messico, Tsukuba e Istanbul. I programmi evidenziati in questo rapporto affrontano tre diverse sfide politiche legate alla messa a disposizione dei dati al pubblico, alla garanzia della privacy e alla maggiore accessibilità.

«Le politiche modello sono un importante primo passo per aiutare le città a comprendere le best practices globali e stabilire road maps per un’efficace governance tecnologica», ha affermato Jeff Merritt, responsabile della trasformazione urbana al WEF, «tuttavia, per realizzare questi piani e per adattarsi ai contesti locali, è essenziale l’accesso alle competenze e ai peer networks».

Più dati per ridurre la criminalità a Città del Messico

In Messico, la rete regionale dell’Alleanza ha contribuito a migliorare la politica sui dati aperti della capitale, che ha consentito a ONG, imprenditori e cittadini di sviluppare innovazioni basate sui set di dati cittadini, in particolare per ridurre la criminalità. Una migliore disponibilità dei dati, come parte del piano globale della città per migliorare la sicurezza, ha consentito alla città di diminuire del 60% i crimini ad alto impatto; più del 42% dei residenti ora considera la propria città un luogo sicuro in cui vivere, rispetto al 7% del 2018.

In particolare, il sindaco ha creato una politica sui dati aperti e un portale di informazione online, che ha reso pubblicamente disponibili a tutti i residenti le informazioni sulla sicurezza legata alla criminalità. La politica ha portato a un livello di trasparenza senza precedenti, consentendo a chiunque di valutare le azioni del governo e contribuirvi. L’hub dell’Alleanza in America Latina ha aiutato la città a migliorare le sue politiche fornendo una strategia sull’aggiornamento dei dati e sulle responsabilità.

La tutela della privacy a Tsukuba

Tsukuba fa parte dell’iniziativa giapponese “Super City”, che mira ad aggiornare l’infrastruttura dati nelle città del Giappone per migliorare i servizi, il processo decisionale e la qualità della vita. Tuttavia, la raccolta dati 24/7 rischia di danneggiare la privacy individuale e di sollevare timori che annullano i benefici alla vita cittadina e scoraggiano le persone dall’interagire con gli spazi pubblici.

Data l’importanza di gestire i rischi per la privacy durante tutto il ciclo di vita dei dati, la città si è consultata con l’Alleanza su come implementare una politica che governi l’uso delle valutazioni d’impatto sulla privacy (PIA). Utilizzando i PIA per valutare e pubblicizzare i rischi derivanti dall’utilizzo dei dati personali, le autorità cittadine sperano di incoraggiare i cittadini a sentirsi sicuri e ben informati quando utilizzano la tecnologia per accedere a servizi come la mobilità, l’assistenza sanitaria e il voto online.

Tecnologia etica e accessibile a Istanbul

In Turchia, una collaborazione pubblico-privata con Microsoft e G3ICT ha consentito al governo municipale di Istanbul di attuare una politica modello sulla tecnologia accessibile, che si prevede aumenterà la fornitura di servizi sociali da 800.000 persone nel 2019 a 2,5 milioni nel 2024.

Nel 2015, Istanbul ha intrapreso una trasformazione globale della città intelligente che mirava a fornire soluzioni online a molti processi e servizi necessari. Nel 2022, la città ha partecipato al progetto dell’Alleanza relativo a una piattaforma di lancio degli appalti inclusivi per migliorare l’accesso di ogni abitante alla tecnologia digitale che consente di partecipare pienamente alla società.

Creando un piano strategico, la città ha stabilito delle priorità, tra le quali sensibilizzare i funzionari comunali sui vantaggi dell’accessibilità alle TIC, adattare le politiche globali al contesto locale, rivedere la bozza della politica con il contributo di una vasta gamma di residenti, aziende private ed esperti legali e finalizzare degli indicatori chiave di prestazione (KPI) per misurare gli impatti della politica.

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