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giovedì 19 Giugno 2025

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Edilizia italiana ancora in classe F e G: Smart Building, obiettivo 2100

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Il 79% degli edifici italiani resta ancorato alle classi energetiche più basse. A questo ritmo, la decarbonizzazione completa non si raggiungerà prima del 2103

Il parco edilizio italiano è ancora tra i più arretrati d’Europa in termini di efficienza energetica. Secondo i dati diffusi in occasione della terza edizione della Community Smart Building, promossa da TEHA Group con il supporto di ABB, ANCE Lombardia, BTicino, IRSAP, KONE, MCZ Group e Principe Ares, l’84,5% degli immobili è stato costruito prima del 1990 e ben il 79% rientra ancora in una classe energetica inferiore alla D. Un dato che evidenzia la lentezza della transizione energetica nazionale: il tasso annuo di rinnovamento si attesta allo 0,85%, nettamente inferiore rispetto all’1,7% di Francia e Germania.

Nonostante i lievi segnali di miglioramento – come l’aumento degli edifici in classe A, passati dal 2,9% nel 2018 al 3,8% nel 2025 – il ritmo attuale non è sufficiente. Proseguendo così, l’obiettivo europeo di decarbonizzazione al 2050, previsto dal pacchetto Fit for 55, verrebbe raggiunto con oltre mezzo secolo di ritardo, nel 2103. A preoccupare è anche l’impatto economico di questa lentezza: la spesa delle famiglie per energia termica ed elettrica è aumentata del 31% dal 2015, arrivando a 54,2 miliardi di euro l’anno.

Eppure, il potenziale del comparto è altissimo. La filiera degli Smart Building vale oggi 163 miliardi di euro in fatturato, genera 43 miliardi di valore aggiunto e impiega 419 mila addetti. Secondo le stime della Community, investimenti mirati potrebbero creare ulteriori 200 mila posti di lavoro entro il 2030 e portare a una riduzione del 29% dei consumi energetici e del 5% di quelli idrici, generando un risparmio netto annuo tra i 17 e i 19 miliardi di euro.

«L’efficientamento smart degli edifici più vetusti è una priorità economica, ambientale e sociale», ha dichiarato Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Responsabile della Community Smart Building di TEHA Group. «Nel Rapporto Strategico 2025 abbiamo individuato tre ambiti chiave per accelerare la transizione: investire nelle competenze professionali, rivedere il sistema di incentivi rendendolo proporzionale ai risparmi reali, e costruire una nuova alleanza pubblico-privato per la promozione culturale dello Smart Building».

Le proposte della Community sono state discusse nel dettaglio durante il Forum Smart Building, del 28 maggio a Roma, dove è stato presentato il Rapporto Strategico 2025. Un appuntamento che si candida a fare da snodo cruciale per un rilancio sostenibile del patrimonio immobiliare italiano, da troppo tempo fermo al palo.

Redazione Agire
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Agenzia di stampa specializzata nel settore immobiliare e nella transizione ecologica, ambientale e digitale
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