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venerdì 13 Dicembre 2024

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Boom di locazioni per studenti: Bologna al vertice con il 30,4%

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Dalle analisi del Gruppo Tecnocasa emerge che le città universitarie italiane sono sotto pressione per la carenza di alloggi a lungo termine. Cresce l’interesse degli investitori per il settore dello student housing, ma la domanda supera ancora di molto l’offerta.

Bologna si conferma leader per le locazioni a studenti, con il 30,4% dei contratti di affitto motivati da ragioni di studio, secondo i dati elaborati da Tecnocasa nel primo semestre del 2024. Seguono, sebbene a distanza, Genova e Milano con rispettivamente il 16,7% e il 14,1% delle locazioni stipulate per fini universitari. Il mercato, però, fatica a rispondere alla crescente domanda di alloggi per studenti, alimentata anche da un aumento di studenti stranieri che scelgono le università italiane.

La carenza di immobili disponibili per studenti, acuita in alcune metropoli dalla diffusione degli affitti brevi, ha spinto investitori nazionali e internazionali a investire nello student housing, con nuovi progetti in città come Milano, Torino, Roma e Firenze. Tuttavia, la domanda rimane elevata e molte operazioni immobiliari non riescono ancora a soddisfare l’esigenza di posti letto.

Tra le tipologie abitative preferite dagli universitari, spiccano i bilocali (36,9%) e i trilocali (23,9%), con un crescente interesse per le case con quattro stanze, una scelta che risponde alla richiesta di privacy degli studenti, sempre più orientati verso la camera singola. La camera doppia resta una soluzione solo per chi condivide l’abitazione con amici o parenti.

I criteri di selezione degli studenti, oltre alla vicinanza all’università o all’ospedale (per gli studenti di medicina), includono la tranquillità della zona, la presenza di servizi commerciali e trasporti, nonché uno stato di manutenzione adeguato e preferibilmente arredato. Tra le priorità si trovano anche la luminosità e, sebbene non indispensabile, una connessione internet stabile.

La formula di affitto più comune per questa categoria è il contratto transitorio annuale (64,4%), seguito da quello a canone libero (28,2%), con la richiesta ai genitori di fornire garanzie reddituali. Una tendenza emergente riguarda le famiglie che, dopo il primo anno di locazione, decidono di acquistare l’immobile per garantire una stabilità ai figli nel percorso universitario, scelta che diventa frequente se gli studenti fuori sede sono più di uno.

Redazione Agire
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