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venerdì 13 Dicembre 2024

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Sistemi radianti, pompe di calore e fotovoltaico: la svolta green per i condomini

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Uno studio del Politecnico di Torino in collaborazione con il Consorzio Q-RAD dimostra come l’efficientamento degli impianti possa ridurre i consumi energetici fino al 60%.

Un’efficace riqualificazione impiantistica può portare a ridurre il consumo energetico di condomini e edifici multifamiliari fino al 60% , senza la necessità di interventi sull’involucro edilizio. Questo è il risultato di uno studio innovativo condotto dal Politecnico di Torino in collaborazione con il Consorzio Q-RAD, leader nel settore della climatizzazione radiante. L’analisi conferma che la sola sostituzione dei radiatori e delle caldaie a gas con sistemi radianti, pompe di calore elettriche e ventilazione meccanica controllata (VMC) può consentire di raggiungere gli ambiziosi obiettivi fissati dalla direttiva europea “Case Green”.

Un futuro senza combustibili fossili per gli edifici italiani

La ricerca è stata presentata durante il Q-DAY 2024 a Torino, un evento che ha riunito esperti del settore per discutere le sfide della transizione energetica . «Gli obiettivi europei di sostenibilità ambientale – spiega Michele Bottoni , presidente di Q-RAD – sono raggiungibili grazie ad interventi sugli impianti, con un ruolo centrale dei sistemi radianti che, grazie a temperature di esercizio più basse, migliorano l’efficienza delle pompe di calore e assicurano un comfort termico ottimale».

Lo studio del Politecnico ha analizzato due tipologie di edifici residenziali costruiti tra il 1946-1975, situati in tre diverse zone climatiche italiane: Torino, Roma e Palermo.

Gli edifici, classificati inizialmente in classi energetiche F/G ed E, sono stati sottoposti a una riqualificazione in tre fasi:

  1. Sostituzione di radiatori e caldaie a gas con impianti di climatizzazione radiante e pompe di calore reversibili.
  2. Installazione di un sistema di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) con recuperatore di calore.
  3. Integrazione con un impianto fotovoltaico da 21,8 kW di potenza di picco.

Risparmio energetico e innalzamento delle classi di efficienza

I dati raccolti indicano che già al primo step si registra una riduzione dei consumi energetici tra il 29% e il 40% negli edifici più datati, e tra il 26% e il 29% in quelli più recenti, con un miglioramento della classe energetica a D . L’integrazione della VMC ha portato ad un’ulteriore riduzione fino al 41%, soprattutto nelle aree climatiche più calde come Palermo. Infine, l’aggiunta di pannelli fotovoltaici ha consentito un taglio dei consumi fino al 64%, con edifici che hanno raggiunto le classi energetiche B o persino A1.

Un contributo concreto alla transizione energetica

La strategia delineata nello studio dimostra che una transizione verso sistemi di riscaldamento completamente elettrici, senza ricorrere a combustibili fossili, può rendere gli edifici italiani più sostenibili, con benefici significativi per la qualità dell’aria e un comfort abitativo migliorato. «L’adozione di queste tecnologie – conclude Bottoni – non solo risponde alle esigenze normative europee, ma rappresenta una soluzione concreta per ridurre la dipendenza energetica e abbattere le emissioni di CO₂».

Redazione Agire
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