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martedì 13 Maggio 2025

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Efficienza energetica, servono 16,2 miliardi di euro all’anno per raggiungere gli obiettivi 2030: lo studio di Agici e CVA presentato a Milano

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Nel corso dell’11° Convegno annuale dell’Osservatorio sull’Efficienza Energetica (CESEF), Agici, in collaborazione con CVA, ha presentato il nuovo studio “Efficienza e Transizione Energetica – Competitività di modelli integrati”

l settore dell’efficienza energetica ha conosciuto una crescita significativa nell’ultimo decennio, con un incremento del 62% del volume d’affari, passato da 7,6 miliardi nel 2014 a oltre 12,2 miliardi nel 2023. Tuttavia, questa dinamica positiva rischia di non essere sufficiente. Secondo il report, il nostro Paese dovrà accelerare in modo deciso, sia in termini di qualità che di quantità degli interventi, per rispettare le tempistiche imposte dal Green Deal europeo e dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC).

Gran parte dello sforzo economico dovrà essere concentrato nel settore residenziale. Lo studio stima che saranno necessari 13 miliardi di euro all’anno per intervenire su 2,2 milioni di edifici in sei anni. L’obiettivo è ottenere un taglio dei consumi del 16% rispetto ai livelli del 2020, attraverso un mix integrato di tecnologie e riqualificazioni profonde. Anche il patrimonio edilizio pubblico dovrà essere sottoposto a un’imponente operazione di efficientamento, con investimenti stimati in 2,5 miliardi annui, in particolare su scuole e ospedali, strutture strategiche sia sotto il profilo sociale che ambientale. Non meno rilevante l’impegno richiesto all’industria, dove si calcola una necessità di investimento tra i 2,6 e i 5,4 miliardi complessivi entro il 2030, per traghettare i processi produttivi verso soluzioni più efficienti e meno emissive.

Lo studio sottolinea come le soluzioni tecnologiche più efficaci siano quelle che integrano efficienza energetica e fonti rinnovabili. In un’abitazione unifamiliare, ad esempio, l’utilizzo combinato di isolamento termico, impianto fotovoltaico, pompa di calore e sistemi di accumulo consente di ridurre le emissioni fino al 94%. Nei condomìni, invece, la coibentazione dell’involucro e il ricorso al teleriscaldamento possono portare a un taglio delle emissioni dell’89%. Anche gli edifici pubblici, nonostante i vincoli di bilancio, offrono un potenziale notevole se sottoposti a interventi coordinati. Per l’industria, infine, l’integrazione tra efficienza energetica e impianti da fonte rinnovabile potrebbe generare una riduzione delle emissioni del 54%.

Ma se la tecnologia è ormai matura e le soluzioni disponibili, ciò che ancora manca è un quadro normativo e finanziario adeguato. Lo studio rileva infatti che gli attuali strumenti di incentivazione non sono sufficienti a stimolare i volumi di investimento richiesti. Per sbloccare l’intero potenziale del comparto sarà essenziale il coinvolgimento della finanza privata – dalle banche di sviluppo ai fondi di private equity – supportato da una cornice regolatoria stabile e di lungo periodo.

Nel corso del convegno, Stefano Clerici, Consigliere Delegato di Agici, ha sottolineato come l’efficienza energetica sia oggi uno dei pilastri della decarbonizzazione, e come le imprese del settore siano diventate abilitatori fondamentali del processo di transizione. Secondo Clerici, per accelerare gli investimenti occorre superare la logica dei bonus a intermittenza e puntare invece su strumenti finanziari innovativi e certi, capaci di attrarre capitali privati e creare valore industriale.

Dello stesso avviso anche Michele Perotti, Direttore dell’Osservatorio CESEF, che ha posto l’accento sulla necessità di rendere sostenibili e bancabili i progetti di riqualificazione profonda. Meccanismi come i contratti a prestazione garantita (Energy Performance Contract) e gli accordi di acquisto di energia a lungo termine (Power Purchase Agreement) rappresentano secondo Perotti strumenti chiave per contenere i costi energetici e ambientali per cittadini e imprese, ma serve un pieno riconoscimento normativo per incentivarne la diffusione.

A coronare la giornata, il premio “Manager per l’Efficienza Energetica 2025” è stato conferito a Giovanni Brianza, CEO di Edison Next, per la visione strategica e l’impegno dimostrato nel promuovere soluzioni innovative per la decarbonizzazione delle imprese e dei territori.

Lo studio Agici–CVA rilancia con forza la centralità dell’efficienza energetica all’interno della strategia di transizione italiana. Senza un massiccio piano di investimenti strutturali, sarà difficile rispettare gli impegni assunti in sede europea. La buona notizia è che le tecnologie ci sono. Quello che serve, adesso, è il coraggio politico ed economico di metterle in campo su larga scala.

Redazione Agire
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